Nel tepore domestico, reinterpretando Lou Reed, una voce familiare si fa lieve nel sussurrarci che più tardi, quando farà buio, rincaseremo: filtrando quelle note tra le trame della nostra creatività, ci permettiamo il lusso di reinterpretare emotivamente il testo poiché già siamo a casa e, fuori, è buio da sempre.
Nell’umidità di Novembre non v’è spazio per la luce e gli spazi vivibili vengono riordinati intorno ad un centro di gravità che tra le mura del focolare trova origine e conclusione, apertura e chiusura: l’armonia della musica disegna spirali invisibili che ci conducono, in delicato equilibrato, al cuore di questo effimero movimento.
Quando la Natura si spoglia e gli aromi s’amplificano, percepiamo il flebile e tiepido pulsare del nostro essere: sospesi ad un sempiterno filo temporale dondoliamo così,
leggiadri,
oscillando tra spighe di grano e fiocchi di neve con la serenità degli infanti che si fa concreta sui nostri visi.
Prima che questa giornata perfetta abbia termine, daremo nuovo lustro a quelle poche relazioni interpersonali che meritano di traghettare al di là delle ingiurie del Tempo: mentre là fuori ancora sarà buio ci nutriremo con innaturale calma, lasciando che il nostro stato d’Animo scivoli disteso su superfici prive d’attrito.
Ed infine, prima che le note di questa canzone svaniscano in dissolvenza, troveremo nuovo conforto nei sottili spazi di palpebre serene a sufficienza per socchiudersi nell’incoscienza, lasciandoci immortali memorie di un’altra giornata perfetta.
Quale modo migliore per festeggiare il tuo ritorno nella blogosfera!
Hai descritto perfettamente il piacere che si trova nel venire a trovarti, a casa tua.
Casa che, per presenze come la tua, si mostra sempre a porte spalancate.