Movimento a densità differenti.

“Where it grows on trees but never,
never blooms”

Uniche e compenetranti, le Stagioni della Vita:
nel vortice del Tempo si sfiorano, senza ripetersi mai.

S’intravedono, nella singolarità di quest’Inverno, frammenti d’una Primavera trascorsa:
di quando sarebbe bastato un viaggio, per condire la libertà con incoscienza.
(Un viaggio, per condire la libertà con incoscienza).

In vampe s’accende, nell’irripetibilità di quest’età adulta, un guizzo d’adolescenza:
filtra oltre questi jeans consumati per andar a cercar un senso, a crearsi un’identità, a morder il mondo come fosse frutto proibito.
(Cercar un senso, a morder il mondo come fosse frutto proibito).

Sinuosamente affiora, nell’unicità di quest’età adulta, un respiro di vecchiaia:
quando i passi poggiano su sentieri già visti e vissuti mentre cuore e mente, cooperanti, di quei sentieri intuiscono proseguio e compimento.
(Cuore e mente, cooperanti, intuiscono proseguio e compimento).

Incontenibile si palesa, nella singolarità di quest’età adulta, un rigurgito d’infanzia:
quando l’intensità dei più significativi vissuti riporta alla fragilità con cui hai iniziato ad esplorare la Vita.
(L’umana fragilità con cui hai iniziato ad esplorare la Vita).

Una Vita di Stagioni uniche e compenetranti,
che nel vortice del Tempo si sfiorano,
senza ripetersi mai.

“Where it hurts the least for whoever
saw it first”

Due citazioni in inglese dal testo della canzone qui sopra: “The Last to know” – Faith no More Compositori: Bill Gould / Michael Allen Patton / Michael Andrew Bordin © Universal Music Publishing Group

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